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Federica Ometti

Coach e Consulente al femminile

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Tag: diario

Protetto: Pronta per mappare il tuo primo ciclo?

12 Maggio 20201 Settembre 2020

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CHI SONO


Life e business coach
Social strategist

Stratega. Una strega moderna, niente scopa e niente cappello, la mia magia?

Ti alleno a riprenderti il tuo tempo, a ri- immaginare un tuo spazio, ad entrare nel vivo del tuo potenziale. Se sei libera professionista ti alleno ad essere felice lavorando.

Lavoro in un ambito tutto al femminile. Mi appassiono alle trasformazioni, mi affascinano i nuovi inizi.

Mamma di tre bambini ho imparato a destreggiarmi nella libera professione: dribblo gli imprevisti, trovo il tempo dove sembra non essercene, so stare nell’attesa, so premere l’acceleratore quando serve, so stare al tuo fianco mentre ti trasformi.

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[Leggi fino in fondo] Tra una tetta e un cambio p [Leggi fino in fondo]

Tra una tetta e un cambio pannolino faccio grandi cose. Ed è proprio perchè ho poco tempo.

È la legge del 'hai il pepe al culo'. La conosci? é universale. 

I miei bambini hanno quasi 5 anni  Micol, 2 anni e mezzo Thomas, 3 mesi tra qualche giorno Anita. Il ritmo con loro come puoi immaginare è incalzante.

Io ho 32 anni e da che ho ricordi ho sempre corso. 
Correvo dopo scuola in piscina per allenarmi 3 ore al giorno mangiando al volo, uscivo e correvo a casa per studiare fino a mezzanotte, dormivo poco. 

I miei genitori correvano per andare a lavorare mentre correvano da mia nonna con i cambi di libri per studiare e il cambio per andare in piscina. 
Nel weekend c'erano le gare, tutti i weekend e io correvo per vincere.
Competitiva sì ma leale, come lo sport ti insegna.

Mia madre correva contro il tempo perchè in 7 anni di malattia le davano continuamente pochi mesi di vita e andava oltre ogni aspettativa. Vivere accanto a qualcuno che sta per morire ti fa soffrire e riflettere, ti fa incazzare e riflettere ma ti insegna a vivere intensamente tutto e dargli valore. 

É ora di fermarmi e raccogliere. Ho corso per 32 anni, ho costruito anche la mia famiglia di corsa e ora ogni giorno che passa mi sento sempre più di aver raggiunto una meta importante: il mio sogno nascosto di bambina di essere madre di tre figli e il mio sogno di ragazza di sposare Dario che mi sembrava così irraggiungibile. 

Ora anche il lavoro sta andando al suo posto e io questa felicità me la voglio godere senza correre. Stavo per iscrivermi all'ennesimo master e mi sono detta: cosa stai rincorrendo? 

Ho perso mia madre che avevo 24 anni, l'ho vista morire a 49 anni. 

Per tanto tempo sono stata convinta che sarei morta giovane, come lei. 

Lei non aveva piú tempo davvero. Io di tempo ne ho. 
E ho capito da poco che la sua storia non è la mia. 

Quest'anno raccolgo e consolido. smetto di correre e mi godo quello che ho costruito.
[il parto di Anita] Ho chiesto a Vale @exadreampho [il parto di Anita]
Ho chiesto a Vale @exadreamphotography di fotografarmi 4 giorni dopo il parto. Le ho chiesto questa e altre foto del mio corpo 4 giorni dopo il parto. Il mio corpo stava giá cambiando di nuovo dopo 9 mesi di cambiamenti. Volevo un ricordo di potenza e vulnerabilità.

Il mio corpo ha ospitato 5 anime, ha dato la vita a 3 bambini. 
Il parto di Anita non ve l'ho mai raccontato perché é stato il più profondo dei 3. Ho dovuto davvero toccare il fondo e risalire, sia in gravidanza che negli infiniti giorni di prodromi, nelle false partenze e nel parto stesso. 

A 3cm si è fermato tutto per giorni e mi sono sentita sconfitta.

Sono arrivata allo stremo mentale e fisico e il parto stesso mi ha messa a dura prova molto più degli altri due. Anita non spostava una manina e si faceva spazio tutta storta. 
È nata tra le urla mie, della mia doula e delle mie ostetriche mentre mi sorreggevano le braccia di Dada, forti e sicure.
L'ho partorita io, l'abbiamo partorita insieme.

Ci ho messo più del previsto a riprendermi fisicamente, io che negli altri parti fisicamente ero subito come nuova. 

Oggi sono venute qui le mie ostetriche. 86gg dopo il parto, perchè ho avuto bisogno di tempo per 'chiudere'.

Colazione, massaggio, coccole e rebozo per me. Perchè io valgo quanto i miei bambini, li ho messi al mondo e me ne prendo cura, perchè sono potente e sono vulnerabile. Perchè la nascita è potente e ha bisogno di spazio, spazio che si apre e si chiude. Tempo per aprirsi e tempo per chiudersi. 

Vi lascio qualche foto qui nel carosello, perchè la nascita di Anita non ve la so raccontare a parole ma quello che ha portato lo vedete tutti i giorni.

@erbacora @federica_midwife @ostetrica_nadia @bergamaschidario @martinasanti_doula_to_be 

#nascereincasa #partoincasa #nascereacasasipuó #nascitarispettata
Stamattina mi sono svegliata pensando a questa 'nu Stamattina mi sono svegliata pensando a questa 'nuova normalità' in cui io esco a fare una passeggiata e non so mai se posso farlo davvero, in cui la mascherina è diventato un accessorio che fa anche moda, in cui non riconosco le persone solo dagli occhi. 

Per me che lavoro solo online, vivo intensamente la dimensione della casa con 3 bambini, le occasioni di uscire dalla routine sono poche e quando capitano mi sento anche un po' sul filo dell'illegale. 

Postare una foto mentre abbracci un'amica senza mascherina è diventato quasi fuorilegge. Abbracciare qualcuno forse lo é. Eppure io sono sicura che questi abbracci ci sono ancora, come ci sono nella mia vita di nascosto, ci sono anche nella vostra. 
O per lo meno spero che sia cosí. 

E no, non guardo piú i telegiornali da mesi. Abbassano le mie energie, rincoglioniscono la massa, abbassano le energie del pianeta. 
 
ps note da #lamiavitanoninstagrammabile
la foto ovviamente non l'ho fatta io ma @martinasanti_doula_to_be
mentre io mi godevo la mia doccia settimanale dopo una giornata difficile🤣 

grazie Marti, che con 'sta foto e un po' di culo il feed mi è rimasto in palette. Avevo giusto giusto una foto con sfondo verde piazzata a caso nel feed. Ora ne ho due.
Io e Dada ci conosciamo dal 2006. Nel 2006 secondo Io e Dada ci conosciamo dal 2006. Nel 2006 secondo me stavamo insieme, secondo lui no🤣.

Praticamente io vivevo una relazione, lui mi dava buca in continuazione. 

Io scappavo di casa con il motorino per trovarmi sotto casa sua al primo messaggio, lui si presentava dopo ore dall'appuntamento, se si presentava. 

Io facevo benzina a 10km da casa solo per avere una scusa per passare davanti al bar dove usciva nella speranza di vederlo. 

Ricordo una sera nel 2013 in cui feci il giro di 3 discoteche solo per rivederlo, da sola. 

Negli anni ci siamo persi e ritrovati un milione di volte, abbiamo anche cambiato numero di telefono per non ritrovarci più. 

Abbiamo avuto altre relazioni ed entrambi una convivenza. 

Quando è rientrato nella mia vita di colpo, mollando tutto da un giorno all'altro e con una proposta di matrimonio avevo tutte le mie amiche allarmate. 

Gli ho detto di no almeno 4 volte, anche se avrei voluto sposarlo da sempre.

Beh, noi il sì ufficiale ce lo siamo detto quasi 5 anni fa, in una piccola cerimonia in comune con una 30ina di persone. Il sì vero però ce lo diciamo tutti i giorni, quando nonostante l'immensa fatica continuiamo a scegliere di costruire tutto questo insieme.
[Non sai quanto ho pianto] Quando ho lasciato il [Non sai quanto ho pianto]

Quando ho lasciato il mio lavoro a tempo indeterminato ho pianto per giorni e per mesi, ho pianto prima dopo e durante. 

Ho scelto di farmi accompagnare da una psicologa vedendola 1 volta a settimana senza mai saltare perchè gli attacchi di panico mi tormentavano, perchè come tante donne ero davanti ad una scelta durissima: se avessi scelto il mio lavoro da dipendente avrei scelto un orario fisso, 50 minuti andata e 50 minuti al ritorno, un ambiente dove sarei dovuta rientrare facendo finta di essere la stessa di prima.E avrei dovuto rinunciare alla libertá di esserci in ogni momento per mia figlia. 

Dall'altra amavo profondamente il mio lavoro, me lo ero sudato, mi ero sudata la gavetta e ogni singolo step per arrivare dove ero. 

Ho la tendenza a prendere tutto di petto, a tuffarmici dentro, a non risparmiarmi in ogni cosa che faccio e quel lavoro e la vita da mamma non erano compatibili. 

Mi ha fatto così male lasciare che mi sono buttata in tutt'altro campo, avendo un po' di background di corsi e passioni nel settore olistico, ho sommato i miei interessi di neomamma e mi sono ritrovata operatrice olistica materno intantile dopo 2 anni di studi. Nel mentre ho co-fondato una associazione per le mamme e ho sempre affrontato, anche in un libro, il tema maternitá e lavoro.

Io per prima dovevo guarire dalla mia scelta.

Sai quando chiudi gli occhi per non vedere qualcosa che ti fa male?

Ho dovuto troncare di netto con il mio vecchio lavoro. Non ho mai rimesso piede in ufficio dalla maternitá di Micol. Finchè piano piano sono guarita, ho preso sempre più il via con la libera professione e per tentativi ho capito che non devo escludere la vecchia me. 
Sono una e l'altra cosa.

Sono empatica, so ascoltare, so usare gli strumenti più variegati per leggere nel mio intuito e accompagnare chi mi sceglie. Ma sono una persona pratica, veloce,  sono un'atleta, ho una mente strategica,  i ragionamenti che stanno dietro a marketing e business mi piacciono da impazzire. So scrivere e mi piace raccontare, di fatto la scrittura non è altro che una forma di ascolto.

Anita, il suo arrivo, l'attesa e il suo parto sono stati magia.
Dopo 2 mesi di vita a 5 in piena pandemia sembra d Dopo 2 mesi di vita a 5 in piena pandemia sembra di stare dentro un videogame.

Stai al gioco, prendi il ritmo, ostacolo, perdi, ci ritenti, prendi il ritmo, arrivi alla fine della giornata, poi della settimana. 

Poi cambia tutto, chiuse le scuole. Riprendi a giocare, impari quali sono gli ostacoli, prendi il ritmo, superi il mostro. 

Scuole aperte. Riparti. Ricomincia il gioco.

Intornl tutto chiuso, aperto, semi aperto, semi chiuso, sa il cazzo. 

Qualcuno diventa positivo. Lo chiudono in casa. 
Tu ti senti sempre un po' un sopravvissuto come SuperMario quando si guarda intorno all'inizio di un mondo nuovo. 

E tutto è scandito a ritmi serratissimi perchè per mandare avanti una casa con 5 persone stai sempre cucinando, lavando i piatti ( perchè la lavastoviglie si rotta) , lavando loro, piegando panni e riordinando. Qualcuno piange, qualcuno ride, qualcuno gioca, qualcuno ha il pannolino da cambiare. 
Uno vuole l'acqua, l'altra ha fame, una la tetta. giochiamo?

Ho la stessa resistenza di quando stavo sveglia la notte per arrivare alla fine di un videogame. 
E gioco di strategia per rimanere in piedi. 

Poi ci sono giorni che mi sento come quando SuperMario trova la stellina, ed è quando arrivano i rinforzi e qualcuno ci aiuta. @martinasanti_doula_to_be

La vita a 5 è faticosa eh, ma non tornerei mai indietro.

Ovviamente la foto non l'ho fatta io ma la Vale, mitica. @exadreamphotography

#divanoraccontamitu
[Salto e fa paura] Sento dentro di avere tanto da [Salto e fa paura]

Sento dentro di avere tanto da raccontare. Sento di aver osservato così tanto da essere pronta a tirarlo fuori. La mia pancia, il mio istinto e la mia testa per ultima, hanno guidato tutto. 

Ora so bene come ci si sente in fase di ricominciamento lavorativo. Se nel 2016 ho mollato un lavoro a tempo indeterminato per la libera professione dopo aver tenuto le due cose parallele dal 2011. 
10 giorni fa ho lasciato la libera professione per un'altra libera professione dopo aver tenuto le due cose parallele per un anno.

Quando salti c'è una fase in cui sogni, una in cui progetti, una in cui ti scontri con la realtà, una in cui è la passione a fare da padrone, una in cui fai i conti con i soldi e il valore che dai a te stessa e al tuo tempo. Poi c' è confusione e l' ordine che vuoi creare velocemente, paura di non essere abbastanza, paura di fallire, la costanza, l'autodisciplina, gli equilibri tra lavoro e vita privata da risettare. Paura anche del successo e di uscire dalla zona di comfort.

Mi vedete poco in questi giorni nelle stories: le mie energie sono focalizzate sulla ricostruzione del mio brand e sul mio nuovo lavoro.

Ho l''agenda che esplode  di appuntamenti e sono felicissima e voglio dedicarmi al massimo a tutti i progetti che sto seguendo. In contemporanea devo ricostruirmi all'esterno:
Babywearing e coaching sembrano un po' come i cavoli a merenda, me ne rendo conto.
La chiave sono io, non il mio lavoro.

C'è cosi tanto che vorrei dire che a volte sono un fiume in piena, a volta rimango in standby. 
Poi c'è l'impostore quello che dice che se ho l'agenda piena è solo una botta di culo, non certo perchè sono competente nel mio nuovo lavoro. 

Poi c'è chi ha seguito tutta la mia trasformazione e chi no e mi sta chiedendo cosa faccio esattamente oggi. 
E io che lo so perfettamente ma che devo ancora trovare un modo di spiegarlo a chi non mi conosce. 

Ci ho provato sul mio sito, in bio trovi il link. 
I testi non sono ancora perfetti, mi conosco e so che continuerò a riscriverli fino a scavare a fondo. 

Io però una cosa l'ho capita. 
Ti ricominci davvero solo se agisci mettendoti in gioco a 360 gradi. Sì, fa paura.
[L'ultima volta] Pochi minuti fa ho chiuso il mio [L'ultima volta]
Pochi minuti fa ho chiuso il mio ultimo corso di massaggio neonatale, dopo una consulenza sulla schiena, non l'ultima perchè porteró a termine tutti gli impegni presi con la passione di sempre.

Questi anni mi hanno regalato tantissimo, ogni mamma mi ha insegnato così tanto. Con le mamme di oggi mi sono emozionata al punto da non riuscire più a parlare nel salutarle.

Ho scelto di stare accanto alle mamme perchè incinta di Micol e nel post parto mi ero sentita sola. Sola e spaesata. Nel mio lavoro di operatrice olistica materno infantile ho cercato ogni giorno di ascoltare, di esserci, di eliminare davvero ogni giudizio capendo invece quali potessero essere le difficoltá. 
Ho cercato strategie, ho accolto le lacrime, le incazzature, le parole che spesso come mamme non ci permettiamo di dire ad alta voce. 

A modo mio mi sono presa cura delle mamme che ho incontrato. La veritá però è che sono loro ad essersi prese cura di me e se ora mi sento più forte è merito loro.

è stato un onore accompagnarvi.
[Chi sono: la parte più difficile da scrivere] Mi [Chi sono: la parte più difficile da scrivere]
Mi ricordo bene il mio primo sito, il mio blog, scrivere CHI SONO su un sito e in mondo visione è una delle cose più difficili di ogni percorso verso la libera professionale, e non solo. Lo è anche sui social, lo è in generale. 

Spiegami chi sei e cosa fai in poche parole. Non parlo di titoli, non solo quelli per lo meno, ma chi sei tu e come fai quello che fai.
Ahia.

Paura di non essere abbastanza, paura del giudizio, paura di essere fraintesa, paura in tutte le sue forme.

Quello che a te è chiarissimo crolla ogni volta che provi a scriverlo nero su bianco. Devi trovare le parole giuste, devi capire i tuoi punti di forza, devi esporti.

Quando mi sono trovata a fare il logo due anni fa, rieccomi di nuovo davanti allo stesso problema e @smulfy
mi ha saputo davvero guidare in un modo unico e raro. 

Mi sono affidata e ho investito anche sull'aiuto di una persona esterna che mi aiutasse a scrivere alcuni testi perchè ero rimasta bloccata.

Approfondendo i temi di business e coaching e la comunicazione digitale abbinati al mio amore per la scrittura quella persona ora per tante sono io. 

E nel mentre sono di nuovo da capo. Quello che dentro di me ora è chiaro, ai vostri occhi lo è probabilmente in parte perchè in questi due anni io non ho fatto solo la consulente babywearing e l'operatrice olistica materno infantile, io in questi due anni ho scavato dentro di me, ho studiato, ho preso progetti gratuitamente per sperimentarmi su altri fronti, ho iniziato a scrivere testi per altri, ho coordinato team di libere professioniste, fino a riconoscermi che era diventato il mio lavoro. E cosi anche per il coaching. 
Stavolta le pagine che ho consegnato a @marikamaino_lacopyconlaseo e @lale_clerle per il mio sito sono state facili da scrivere perchè so chiaramente chi sono e dove sto andando e non ho più paura a mostrarmi in questa veste. Intanto vedi la bio cambiata qui su ig. 

Ora un giorno alla volta ti porto con me nel viaggio. Rimarrai qui?

Note da #lamiavitanoninstagrammabile
facile fare la figa con le foto degli altri. 

Grazie @cristinamoxedanophotographer  per questi scatti di inizio evoluzione - quasi 1 anno fa .
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