Paura di fallire? Ti aiuto a scoprire come lasciarla andare

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Paura di fallire? Ti aiuto a scoprire come lasciarla andare

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Autosabotaggio dietro l’angolo

Una delle forme di autosabotaggio che mettiamo in atto più frequentemente è la paura di fallire: se per la paura del fallimento rimaniamo fermi senza agire, senza provarci, allora ci stiamo probabilmente autosabotando. Se sei libera professionista, io credo proprio tu sappia fin troppo bene di cosa sto parlando. 

Sto parlando anche del momento stesso in cui decidi di aprire Partita Iva, ma anche degli step successivi che accompagnano questa scelta. Spesso dietro ad una libera professionista c’è una ragazza, una donna, una mamma che ha una passione, un sogno, un progetto, che sa di avere qualcosa di importante da dire e da dare al mondo, ma che non sempre ha un piano ben preciso per farlo. 

Succede così che la paura del fallimento generi essa stessa fallimento! Parliamone!

Soltanto una cosa rende impossibile un sogno la paura di fallire

“Soltanto una cosa rende impossibile un sogno la paura di fallire”, questa citazione di Paolo Coelho racchiude una grande verità: spesso dietro i nostri fallimenti ci siamo noi.

Ora, è possibile che il primo approccio verso la libera professione sia fatto di tentativi, di doppio lavoro vissuto più come un hobby ‘ci provo vediamo come va’, ‘lo faccio gratis e vediamo come va’, ‘continuo a studiare finché non sarò perfetta in quello che faccio’ passando anche per il fatidico ‘non apro la partita iva fino a quando non sono sicura che il mio lavoro potrebbe decollare’.

Essere prudenti, assicurarsi di avere tutte le competenze necessarie per iniziare una nuova professione, assicurarsi che ci sia domanda per ciò che offri, sono sicuramente delle azioni valide, specialmente se sei all’inizio. Devo però dirti, per esperienza diretta, che c’è un momento in cui diventano azioni di autosabotaggio.

E qui si innesca un circolo vizioso.

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La paura di fallire che ci blocca

Dalla paura di fallire al non far niente per evitarlo

Se ripenso al mio percorso, solo nel momento in cui ho cambiato mindset e ho aperto Partita Iva il mio lavoro è davvero decollato. 

Perché?! Nel mio caso ho accettato di mettermi in gioco, di provarci davvero, e tra le righe ho accetto di poter fallire.

In questo senso avere un piano A, un piano B, un piano C, ha sicuramente aiutato. La mia visione strategica di marketing anche, ma non sarebbero stati utili se prima di tutto io non avessi cambiato il mio atteggiamento mentale.

Prova a pensare che la paura è un’insegnante preziosa, e, se impari a non vederla come un limite ma come un’opportunità, ne trarrai inaspettati benefici.

Come affrontare la paura del fallimento professionale?

1 Fallisci più spesso

Impara a fallire più spesso, impara a prenderti rischi calcolati, impara a sentirti a tuo agio nelle condizioni che ti mettono a disagio. Impara a prenderti la responsabilità delle tue azioni e imparerai a correre sempre più veloce verso la tua vita ideale, quella che stai cercando, che stai costruendo se hai scelto la via della libera professione.

Guarda l’obiettivo a lungo termine e traducilo in tanti piccoli obiettivi a breve termine, fino a portarti su obiettivi quotidiani: più riuscirai a portare a termine piccole azioni quotidiane, più aumenterà la fiducia che hai in te stessa e di conseguenza la tua autostima. 

2 Coccola la tua Autostima

Il talento, purtroppo, non è sufficiente ad alimentare la tua autostima e a difenderla dalla costante paura di fallire, a livello professionale e anche personale. Quello che conta è:

  • l’allenamento quotidiano, la consapevolezza che hai della tua preparazione (come darsi valore)
  • la conoscenza che hai di te stessa e delle reazioni che metti in atto ogni volta che fallisci, sbagli o cadi

Quante volte ti sei rialzata? Ho una buona notizia: il tuo livello di autostima non è scritto nei tuoi geni! Lavora su di te e sui i tuoi limiti per alzare il tuo livello di autostima e diminuiranno gli ostacoli tra te e i tuoi sogni.

5 step per aumentare la tua autostima

  1. Cerca di capire a che punto sei: osservati con onestà. Solo così sarai in grado di percepire se quella vocina che ti risuona dentro abbia poi così tanto ragione.
  2. Abbraccia il cambiamento e fallo tuo, nel bene e nel male.
  3. Devi essere pronta a lavorare su te stessa e poi ad affermarti nel mondo esterno. Solo se ci credi tu, ci crederanno anche loro.
  4. Fai piccoli passi con obiettivi raggiungibili, e pondera bene tutti i passaggi
  5. Semplicemente scegli di agire: basta stare a guardare.
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NOTA BENE:

Il coaching e la psicoterapia sono due cose ben distinte e spesso dietro un’azione di autosabotaggio ci sono dinamiche più profonde, che derivano dal nostro vissuto passato.

Anche se il coaching presume la presenza di reazioni emotive agli eventi della vita, presuppone anche la capacità dei clienti ad esprimere e gestire autonomamente le proprie emozioni. La guarigione emotiva è di interesse invece dello psicoterapeuta. Il coaching può essere usato simultaneamente alla psicoterapia (e personalmente te lo consiglio)  ma non può essere considerato come un surrogato.

Se mi scegli come coach, mi scegli per affiancarti a prendere consapevolezza di alcune dinamiche nel presente e a trovare gli strumenti per raggiungere un obiettivo nel breve o nel lungo termine, che sia di carattere lavorativo o personale. 

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