Quali spese pianificare se sei freelance? Non solo Instagram

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Quali spese pianificare se sei freelance? Non solo Instagram

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C’è una grandissima differenza tra l’avere Partita IVA e l’essere freelance. La partita iva è un regime fiscale, essere freelance è uno stile di vita e una modalità lavorativa in cui sei tu a trovare i clienti, tu a gestirli in autonomia e tu a creare il tuo flusso di organizzazione e lavoro. Quali spese pianificare se sei freelance? Insomma, in cosa conviene investire all’inizio del tuo viaggio da libera o da aspirante tale?

Sei libera, non dipendi da altri, se non dai tuoi clienti. Sei a tu proporre i tuoi servizi, a pensarli, organizzarli e promuoverli. Per essere freelance, hai bisogno della Partita IVA, questo è certo, ma non è solo un regime fiscale, è piuttosto una scelta, uno stile di vita. Vediamo insieme da dove potresti iniziare.

Credo fermamente che Instagram non basti

Instagram, da cui ad oggi tutti partono, per me è sempre stata solo la punta dell’iceberg. Un passaggio necessario nel 2022, ma non l’unico da fare. Posto che ogni situazione è comunque differente, se hai bisogno di analizzare a fondo il tuo business scopri i miei servizi di mentoring per libere professioniste. Una estensione della tua comunicazione, del tuo biglietto da visita. Un posto dove raccontarti e farti conoscere da chi ti incontra nella vita reale, o sul web o per passaparola ma non il centro di tutta la tua comunicazione. 

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Personalmente e come team per Lofacciodigital, credo nell’importanza del sito web, la vera casa del tuo lavoro. Il posto dove raccontare davvero chi sei, cosa fai e come lo fai. Su un sito i testi sono più estesi rispetto allo spazio ridotto che esiste su Instagram, l’attenzione di chi ti legge potrebbe essere più alta e puoi davvero fare la differenza con i tuoi contenuti blog raccontando il tuo modo di approcciare il tuo argomento specifico. 

Per Google e non solo!

Nei percorsi di mentoring specialmente, e nei percorsi di coaching, mi capita sempre più spesso di portare attenzione sul blog principalmente per due motivi:

  1. il primo, quello più ovvio, per cui tutto ciò che scrivi su Instagram non si indicizza, ad oggi. Il che significa che è estemporaneo, sono testi persi che spesso non trovano l’attenzione che meritano. Google invece è un evergreen e tutto ciò che scrivi continua a lavorare per te attraverso Seo e motore di ricerca. Perché spargere il tuo sapere su Instagram quando puoi inserirlo in una piattaforma più performante? 
  2. Il secondo motivo, forse quello più importante e quello per cui ogni settimana mi impegno nel consegnare a Marika un testo blog per la sua revisione SEO, è questo: scrivere è maieutico.

È una forma di studio

Prendi un titolo, partendo da uno dei bisogni che leggi più spesso nelle dinamiche che affronti con i tuoi clienti, e lo sviluppi sotto forma di testo. Fissi i concetti, li leggi e li rileggi, se serve studi e approfondisci per imparare qualcosa di nuovo e non lasciarlo su appunti sparsi. 

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Impari, ri-organizzi le idee, porti la tua possibile clientela a conoscere il tuo punto di vista su un determinato argomento. Ti esponi in uno spazio dove l’attenzione è più alta e ci sono meno distrazioni rispetto ad Instagram. E tutto ciò che scrivi finisce nelle mani di Google che continua a lavorare per te anche mentre stai facendo altro. 

Figo no?

Il sito è casa tua. I social sono la casa delle vacanze. 

Citazione di Alessandra, web designer di Lofacciodigital, che la dice lunga su come la penso rispetto allo starter kit della libera professionista oggi. 

5 spese da pianificare se sei freelance

1 La formazione

E qui di cosa dobbiamo parlare? Qualunque sia l’ambito in cui intendi lavorare devi formarti a dovere:

  • scegli professionisti e accertati siano tali (referenze; recensione; passaparola);
  • autodidatta ma fino a un certo punto, quando le cose si fanno serie devi essere pronta a fare il salto (te ne parlo anche nel mio libro: Libera, salti e altre storie. Corri è ancora disponibile su Amazon!);
  • studia, prova e poi studia ancora.
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2 Sito e blog

Investi su un sito web, investi il tuo tempo in un blog, fai formazione SEO per posizionare meglio ciò che scrivi su Google e permettere agli utenti di trovarti (o delega come ho fatto io). 

A cascata porta i tuoi contenuti su Instagram, ma non farlo diventare uno stress. Sembra dare tantissime opportunità, ma la verità è che ti occupa un sacco di tempo e se parti da zero farlo ingranare oggi è davvero tosta. Il blog ci mette sicuramente più tempo, ma diventa una risorsa sul lungo termine, non solo per la ricerca su Google. 

Tantissime volte mi trovo ad avere scritto di un argomento utile ad una cliente in una sessione di coaching e contestualmente le invio il link al blog per approfondire. E’ come avere una dispensa sempre a disposizione. 

Il sito costa

Parlando di quali spese pianificare all’inizio del proprio business, non sai quante volte mi son sentita dire questa frase, e tutte le volte, ho risposto allo stesso modo: ‘ti costa di più non averlo’. 

Un sito fa la differenza tra tutti quelli che si improvvisano e chi davvero vive come freelance.  L’investimento fa la differenza tra chi ci crede davvero in ciò che fa e sta ponendo basi solide e chi invece non è ancora sicuro che sarà la sua strada.

Scrivere nero su bianco chi sei e cosa fai non è una passeggiata. Fare un sito è una vera e propria sfida. Puoi scegliere di farlo da sola, oppure farti accompagnare da una professionista. E per esperienza, la prima cosa ti fa perdere un sacco di tempo e cedere i nervi, la seconda costa di più in termini di denaro ma ti libera energia. 

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E poi fu pandemia!

Per chi era avviata prima della Pandemia, un sito non era necessario, è reale. È pieno di professioniste che hanno lavorato alla grande fin qui senza averlo. 

Ma, nel 2022, post Pandemia, e in un’era che va sempre più verso la digitalizzazione, sei sicura che non sia utile? 

E anche se sei avviata benissimo per passaparola, non sarebbe bellissimo creare anche il tuo studio virtuale dove le persone possono conoscerti meglio, maturare fiducia in te leggendoti e scoprire tutti i tuoi servizi in un unico spazio? 

Per quanto mi riguarda, per avviare una professione oggi, devi partire dal sito web. Soprattutto, se fai parte di quelle professioni del calderone delle professioni riconosciute dalla legge 4 del 2013, come la mia, e vuoi lavorare esclusivamente online. Se poi vendi prodotti online, come videocorsi e simili, anche l’esperienza dell’utente in fase di acquisto è davvero importante. 

Certo puoi aggirare il problema con piattaforme come teachable, thinkific, podia, ma non sono la soluzione. Solo una punto di partenza.

3 Il tempo

Ti conviene investire il tuo tempo, se proprio non hai budget a disposizione, e fai tutto da sola attraverso la formazione. Se riesci, prediligi la formazione 1:1 che ti permette di accelerare il processo, altrimenti concentrati su workshop live ( a proposito, a settembre parte la nuova edizione di #lofaccioinstagram, rinnovata e ancora più pratica) o formazione dal vivo. E solo in ultimo, videocorsi registrati e solo se sei sicura di avere un’ottima gestione del tempo e concentrazione. 

4 Professionisti

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Investi in una professionista se riesci a ritagliarti budget, anche a più step. Soprattutto se ciò che stai andando a produrre non fa parte del tuo lavoro (gestione social, blog, strategia di business). Un conto è imparare un processo che prima o poi potrebbe tornarti utile, un conto è imparare qualcosa che non ha niente a che vedere con ciò che offriresti tu nel tuo lavoro. 

A volte la soluzione più impegnativa e apparentemente più costosa ti permette di risparmiare tempo strada facendo: vai più veloce e focalizzi le tue energie nel posto giusto al momento giusto. 

5 La Newsletter

Sito web, blog ed Instagram sono un ottimo punto di partenza. La newsletter può essere concepita come lo step successivo per connetterli tra loro, e portare tutti i tuoi clienti e possibili tali in un unico canale tuo e solo tuo, più intimo. 

Te lo dice una che ha avviato un blog, un profilo Instagram, Pinterest, la newsletter, e diverse altre cose: avviare e mantenere una strategia multicanale non è semplice, devi prenderci il ritmo e non è la mole di contenuti che fai in ogni dove che ti farà avere successo, ma quanto sei costante e quanto coltivi la pazienza ad ogni step. Un passo alla volta ma nutrito e coccolato nel modo giusto portano lontano. Tutto insieme invece, ti porterà un sacco di confusione.

5 Commercialista e non solo

La scelta di un commercialista di fiducia è determinante, ne abbiamo già parlato altre volte, perché il lato fatturazione e gestione pratica della Partita Iva è altrettanto importante. Se riesci rivolgiti anche ad un avvocato per la gestione dei tuo contratti di lavoro e la privacy policy.

Il digitale è veloce e cambia alla velocità della luce

Padroneggiare un canale alla volta ti permetterà di non sentirti costantemente indietro e in affanno. 

Investi sul tuo business. Investi sul trovare le persone giuste per affiancarti. Coltiva la relazione con loro senza pretendere risultati immediati, piuttosto poniti nell’ottica di un percorso di conoscenza reciproca dove tutto diventa più performante se c’è lo spazio e il tempo per conoscersi e imparare ad ascoltarsi e lavorare insieme. 

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Investi un po’ alla volta, curando ogni aspetto di ciò che stai mettendo in piedi, e piano piano capirai tu stessa su cosa sarà meglio focalizzarsi, perché ogni attività ha le sue peculiarità. Contattami se hai bisogno di fare un brainstorming o per una consulenza!

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