Essere multipotenziale e scegliere di essere freelance che vuol dire? E come conciliare queste due anime? Spesso me lo chiedi, ma questa domanda merita, più che una singola risposta, un vero e proprio racconto. Si, perché dietro ad ogni persona multipotenziale si cela un mondo, spesso fatto paradossalmente, prima di tutto di confusione.
Ti sei mai chiesta perché fai mille cose diverse, ti interessi a più settori ottenendo dei buoni risultati in ognuno di essi, mettendoci anche una buona dose di creatività? Ecco, probabilmente rientri anche tu nella definizione di multipotenziale. Continua a leggere per saperne di più!
Come capire se sei multipotenziale?
Si, ma come capire se sei una multipotenziale? Come ti dicevo prima, serve un racconto. Ho visto per questo video durante la Pandemia ed è stato per me una grande rivelazione. Hai presente quel momento in cui unisci tutti i puntini, crei una nuova forma, la osservi e pensi ‘come mai non ci ho pensato prima?’
1 Hai tanti interessi e hobby:
Le uniche certezze che avevo da bambina erano il nuoto agonistico e la mia bravura a scuola. Taciturna e introversa, riuscivo bene in tutte le materie e non eccellevo in nessuna. Anche in piscina ero quella dei misti, di fatto mi venivano bene tutti gli stili. Sono sempre stata quella dei tanti hobby e interessi, talmente tanti e diversi da risultare lavorativamente parlando inutile, e non abbastanza focalizzata da essere presa in considerazione. Quasi una ‘perditempo’.
Le mie amiche si focalizzavano su una passione e portavano avanti quella per anni, io esploravo continuamente qualcosa di nuovo buttandomici a capofitto senza paracadute, per poi passare velocemente alla questione successiva.
2 Ti cimenti in tante attività con successo
Ho scelto il liceo scientifico senza troppo pensarci, ‘tanto una scuola vale l’altra’ e stessa cosa per l’università. Ho sempre avuto quella sensazione di potermi sperimentare in tante cose senza rischiare di fare davvero un buco nell’acqua, ma, in qualche modo, sono sempre riuscita a prendere il massimo da ogni situazione.
Nonostante i miei 33 anni oggi, ho iniziato a lavorare quando ne avevo 16 e mi sono messa alla prova in tanti ambiti: da bagnina, ad operatrice call center, commessa, segretaria, assistente di direzione e poi la vita freelance partita come truccatrice, blogger, poi operatrice olistica, poi operatrice olistica materno infantile, poi consulente babywearing, ed ora coach ed esperta di comunicazione. Una sola costante in tutti gli ambiti: riesco ad avere successo ovunque mi si metta.
La vera vittoria, per me, sta nel superare il limite che mi trovo davanti.


3 Studi tanto per raggiungere i tuoi obiettivi
Se una cosa mi incuriosisce basta poco per buttarmi in un corso di formazione.
Sono letteralmente disposta a studiare giorno e notte finché non ho tutte le informazioni che mi servono per comprendere meglio il problema che mi trovo davanti. È una sete di sapere che non si esaurisce con le prime informazioni che ricevo, se qualcosa mi incuriosisce, e inizio a pormi delle domande, entro in una fase in cui indago fino a quando non trovo una risposta che soddisfa le mie aspettative.
4 Sei o ti senti l’eterna seconda
Riesco bene in tante cose, ma sono l’eterna seconda. C’è sempre qualcuno che ad un certo punto mi supera. La verità è che io quando sono vicina alla risoluzione di qualcosa, nel momento stesso in cui dovrei raccogliere tutto ciò che ho seminato per anni, mi annoio di colpo e inizio a guardarmi intorno, perdo interesse per la cima e inizio a scalare la montagna di fianco. E nel lavoro questo è successo talmente tante volte che ad un certo punto ho pensato di essere un completo fallimento (hai paura di fallire?).
L’assistente di direzione è stato forse il lavoro che più di tutti mi ha permesso di mostrare la mia multipotenzialità senza ancora sapere che esistesse questa definizione: sono quel tipo di persona che il problem solving ce l’ha dentro, ma che fa fatica a definirsi, ad incasellarsi in una professione definita.
5 Sei un’attenta osservatrice
Osservo tanto, ascolto, monitoro, analizzo ogni cosa molto velocemente e spazio tra vari ambiti: è come se la mia mente saltellasse qua e là, tra diversi scomparti, senza trovare mai pace.
Libera professione e multipotenziale
Ora che sai cosa vuol dire essere multipotenziale, puoi anche capire perché proprio nella libera professione mi sento a casa. Sono libera di esprimere tutta la mia creatività, di definire il mio job title in base alle formazioni che seguo e inseguo, ai miei interessi e alle mie evoluzioni.
Per anni ho pensato di non valere nulla, di non essere mai abbastanza brava in niente da poterne fare una professione tutta mia.
Così mi sono adattata in maniera camaleontica al contesto lavorativo circostante senza mai davvero trovare il mio ruolo. È che qualcosa si stava ‘rompendo dentro di me’ strada facendo. Come se avessi bisogno di gridare al mondo il mio sentirmi ‘diversa’.
Ho sempre guardato con ammirazione chi sceglieva una professione già alla superiori, chi sapeva esattamente a quale corso di laurea iscriversi, chi sentiva di avere davanti a sé una vocazione e una strada definita.

E poi arriva il TedEx di Emily
Eravamo in piena pandemia quando per la prima volta ho incontrato il TedEx di Emily. Incollata allo schermo del cellulare ad ogni parola avrei voluto gridare ‘sono io! Anche io mi sento così! È successo anche a me! Mi succede sempre’. Per la prima volta mi sono sentita capita, compresa. Non più fuori da tutto ma inclusa.
Sai di cosa parlo?
Quella sensazione di non essere più fuori posto. Come se finalmente mi fossi legittimata la mia continua ricerca, e il mio non saper mai rispondere alla domanda ‘cosa vuoi fare da grande?’
Come ti cambia la vita quando capisci chi sei
Il 23 febbraio 2020, all’inizio della Pandemia, ero già in partita iva come operatrice olistica materno infantile e consulente babywearing: il mio lavoro costruito passo dopo passo dal 2016 in poi, dopo aver lasciato il mio lavoro di assistente di direzione a tempo indeterminato diventando mamma, era un lavoro di contatto. Insegnavo alle mamme a portare i loro bambini in fascia e in marsupio, insegnavo il massaggio neonatale e tante altre pratiche.
La settimana successiva ero online con un lavoro che fino al giorno prima era impossibile pensare di svolgere dietro uno schermo. Ero online sfruttando tutte le competenze acquisite in anni in diversi altri ambiti professionali.
Intanto studiavo coaching. una di quelle intuizioni multipotenziali, di quelle curiosità che non ti lasciano dormire la notte finchè non riesci a trovare il tempo di esplorarle.
Ad aprile 2021 mollavo il babywearing dopo un anno di attività online e risultati, per il coaching.
Babywearing e coaching sono un po’ come i cavoli a merenda.
E così la comunicazione, gli approfondimenti sui social media e il copywriting, che con l’ambito olistico, non solo materno infantile, sembravano non c’entrare nulla.
Non c’è mai stato un momento della mia vita in cui stessi approfondendo una sola via.
Lo schema se sei multipotenziale
Allora come adesso, e ciclicamente, ripeto lo stesso schema:
- parto da una necessità
- inizio con una fase di analisi e studio tanti argomenti contemporaneamente
- continuo approfondendo alcuni specifici punti
- ho un metodo empirico che mi permette di andare velocemente, buttarmi a capofitto, fare parecchia esperienza e trarre il massimo dell’insegnamento in poco tempo
- dopo di che metto in pratica e finchè la questione rimane sfidante (tipo andare online come consulente babywearing) spingo sull’acceleratore
- quando sto per raggiungere la vetta, quando potrei permettermi semplicemente di osservare, ecco che inizio ad annoiarmi e ad osservare la montagna che sta al fianco
Non ho mai saputo rispondere alla domanda ‘cosa vuoi fare da grande?’ Finché non ho incontrato il coaching e il mondo della comunicazione, che finalmente mi hanno dato un contenitore per trasformare tutti i miei studi, lavori e interessi in un’unica professione che mi permette di spaziare moltissimo, approfondire tantissimi ambiti, ascoltare, osservare, progettare confrontandomi continuamente con nuovi stimoli e persone ( se vuoi approfondire chi sono corri a leggere).
Accetta e fanne un valore
Accettando il mio essere multipotenziale ho imparato ad accoglierne la bellezza con tutte le sfaccettature a dosare l’entusiasmo in termini di energie e soldi spesi, perché entrare a capofitto in ogni cosa senza paracadute rischia di essere davvero oneroso.

E entrare in ogni cosa pensando di farne sempre un lavoro anche. L’errore più grande che facevo era quello di pensare di creare un lavoro freelance con ogni percorso di studi: ci ho provato come operatrice olistica, come truccatrice, come blogger, and so on.
È strano quando riesci bene in tutto e hai davanti tantissime possibilità, ma non eccelli mai in niente. Se ti focalizzi continuamente sul cercare di essere la migliore, sul paragonarti con chi è specialista e specializzato in quel campo, finisci per non sentirti mai all’altezza.
Essere multipotenziale significa riuscire in una moltitudine di cose contemporaneamente che vanno a creare la tua autenticità e unicità, a volte difficile da definire ma altrettanto potente.
Cosa non sei
Attenzione: multipotenziale non vuol dire tuttologa. Essere multipotenziale è un mindset e una volta capita e accettata questa caratteristica, ho semplicemente smesso di cercare un lavoro definito da confini stretti, scegliendo piuttosto una professione che mi permette di stare a contatto con tante storie e progetti che mi possano stimolare continuamente e in cui il mio punto di forza è proprio quello di essere un ibrido.
Come strategist la mia capacità di osservare ed entrare a fondo in ogni cosa velocemente è sicuramente un punto di forza, l’aver sperimentato diversi settori mi ha permesso di riconoscerne gli schemi e i confini. La comunicazione è quel mezzo che mi permette di unire i pensieri e trasformarli in parole, spaziando tra diversi settori e argomenti.
Essere multipotenziale per me ha a che fare con la creatività. In un mondo che associa la parola creatività a specialità ben definite, essere multipotenziale è permettersi una piccola rivoluzione.
Creativo è il pittore, lo scrittore. Creativo è il musicista, è l’artista. E il multipotenziale a modo suo è un artista, solo che la società ancora non se ne è resa conto.
Una risposta
Ciao Federica! Mi sono abbastanza ritrovata in questo articolo… anche io è dalla pandemia che , improvvisamente , ho iniziato ad interessarmi a diversi corsi.. cristalli, tarocchi… metagenealogia, chakra e via dicendo. Appena c’è un web in air su un argomento interessante mi iscrivo subito… leggo, guardo video, film, mi documento sull’argomento che mi interessa! Mi sembra di aver sviluppato una curiosità che prima non avevo mai avuto. Anche io ogni tanto mi sento come una che non conclude mai niente, che non riesce a trovare il suo vero interesse, quello da coltivare. Mi sembra sempre d non portare a termine quello che ho imparato è scoperto. Mi hai dato una nuova chiave di lettura . Grazie♥️