Donne multitasking: è davvero così?

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Donne multitasking: è davvero così?

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“Voi donne siete multitasking, delle vere supereroine.” Quante volte te lo sei sentito dire? Magari anche con un’aria di grande ammirazione. Beh, lascia che te lo dica: è una fregatura.

Se cercavi la risposta alla domanda: “Davvero le donne sono multitasking?”, eccola. No, non lo sono. Nessun essere umano lo è. E te lo dico subito già nelle prime righe, continua a leggere per capire perché e soprattutto, cosa puoi fare.

Da donne multitasking a donne monotasking?

La nostra mente è programmata per concentrarsi su una cosa per volta, e quando cerchiamo di portare avanti più attività contemporaneamente i risultati sono piuttosto scarsi.

Lo ha dimostrato una ricerca dell’Università di Aachen: senza alcuna differenza tra donne e uomini, quando la mente ha la possibilità di scegliere l’attività su cui concentrarsi è molto più performante, rispetto a quando tenta di svolgere più compiti contemporaneamente.

Un esempio che porto sempre a chi segue i miei percorsi di business coaching online è quello del PC: banalmente quando apri tante finestre si vede che è affaticato, parte la ventola, rallenta, sembra perdersi. Ecco, a noi succede la stessa cosa, agli uomini e sì, anche alle donne!

Ma perché allora tutti dicono che noi donne siamo multitasking?

È una leggenda metropolitana che per assurdo viene portata avanti soprattutto dalle donne stesse: ci vantiamo di essere in grado di occuparci di tutto, di prenderci qualsiasi responsabilità e portare avanti mille attività contemporaneamente, quasi come se essere esaurite fosse una medaglia al valore.

In realtà, quella delle donne multitasking è una trappola in cui si cade molto spesso per un mix di insicurezza e pressioni sociali, che vogliono donne sempre al top, che fanno tutto, ma proprio tutto, da sole. A casa e magari anche a lavoro!

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Se nell’immediato ci si può sentire gratificate dai complimenti delle persone che ci circondano, trattate come delle supereroine invincibili, alla lunga il carico mentale che deriva dall’essere multitasking diventa insostenibile e porta a un’inevitabile frustrazione.

Si tratta anche di una questione fisica: tenere occupate le stesse aree del cervello su più attività porta a un calo di concentrazione e a un innalzamento del cortisolo, ormone dello stress.

Multitasking o multipotenziale?

Magari ti sei convinta di essere una donna multitasking perché ti riescono bene tante cose diverse, ma credimi: non è questa la strada per la felicità.

Probabilmente hai tante capacità, ma questo non vuol dire che tu debba metterle in pratica tutte nello stesso momento. E non pensare sia questione di autostima bassa, è esattamente l’opposto: sei consapevole delle tue capacità e non rischi di metterti in difficoltà da sola.

Portare una modalità di lavoro multitasking nella libera professione potrebbe causarti molti problemi e frustrazioni, partendo dal presupposto che probabilmente questa è la modalità che usi anche nel privato, per la gestione della casa e dei figli, se ne hai.

Se ti sei accorta che riesci bene in diverse aree, magari sei multipotenziale: non c’è nulla di sbagliato, anche se hanno cercato di farci credere che sia giusto solamente dedicarsi a una sola cosa per tutta la vita.

Multitasking e multipotenziale però sono due concetti molto diversi, cerca di tenerlo ben a mente anche tu.

Tante attività… ma una per volta

Come multipotenziale, sono in grado di occuparmi di moltissime attività, ma la differenza sostanziale con il multitasking è che faccio una cosa per volta!

Vedendo gli altri che sceglievano un’attività sola e diventavano eccellenti, credevo di essere una persona inconcludente, ma con il passare del tempo mi sono resa conto che ho la capacità speciale di spaziare in aree diversissime tra loro.

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Il semplice fatto che nella mia vita mi sia occupata di babywearing, coaching e copywriting (e che questa non sia neanche la metà delle mie aree di competenza) è la dimostrazione che non sono fatta per fermarmi su una sola attività per tutta la vita.

Se provassi a fare due cose contemporaneamente, però, per esempio pagare una bolletta mentre sono al telefono con una cliente, sono sicura che il risultato sarebbe molto deludente.

Le attività così diverse che ho portato avanti, a volte anche nello stesso periodo della mia vita, le ho sempre svolte in momenti ben separati, perché ho bisogno di concentrazione in ognuna di esse. Non sono una donna multitasking, e non lo sei neanche tu.

Buttarsi anima e corpo nel prossimo obiettivo

Ogni volta che mi innamoro di qualcosa, come il coaching, ragiono per obiettivi e mi gioco il tutto per tutto, per raggiungerli.

Non esistono distrazioni, non esiste multitasking, ci siamo io e l’obiettivo finale, con la mia strategia per arrivare alla meta. Un piano ben definito, non tante cose fatte insieme.

Questo mindset arriva sicuramente dal mio passato agonistico, ma penso che sia una parte fondamentale della multipotenzialità: è vero che ogni volta che raggiungo un obiettivo ne cerco uno nuovo, ma proprio perché per me è così importante arrivare al risultato finale non lascio che nulla mi distragga.

Velocità non vuol dire contemporaneità

Se mi segui da un po’, mi avrai sentita parlare della velocità con cui riesco a passare da un pensiero all’altro e da un’attività all’altra, ma questo non fa di me una donna multitasking, e ora ti spiego perché.

La mia mente è molto agile, e mi consente di passare da un’attività a un’altra che non c’entra assolutamente nulla nel giro di pochi secondi, ma mentre svolgo la prima sono totalmente focalizzata, e non sto pensando alla seconda.

Nel momento in cui finisco di fare qualcosa, passo con facilità all’attività successiva, ma non faccio le due contemporaneamente.

Questo ovviamente non significa ragionare per compartimenti stagni: tutte le mie parti di multipotenziale sono sempre presenti in me, qualsiasi cosa io faccia, ma è solo un’attitudine, io sono concentrata sul momento presente.

Attitudine vs modalità d’azione

Sostanzialmente, la differenza tra multipotenziale e multitasking è questa: la multipotenzialità è un’attitudine, semplicemente il modo in cui sei, perché in te convivono molte anime diverse, mentre il multitasking è un modo di agire.

Non puoi cambiare ciò che sei, ma puoi cambiare il modo in cui agisci, soprattutto se non è funzionale per te e per gli altri.

Smettere di essere multitasking, si può!

Non conviene a nessuno che tu sia una donna multitasking, né nella vita privata né sul lavoro.

I tuoi figli non saranno più felici, se mentre giochi con loro mandi un’e-mail di lavoro dal cellulare, e magari mentre fai una torre di Lego non uscirà la mail più geniale che tu abbia mai partorito.

Ma allora come puoi smettere di avere una modalità multitasking?

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Ecco qualche suggerimento:

  • come prima cosa, prova almeno una volta a concentrarti su una cosa sola. Forse leggere le mie parole un po’ ti ha convinta che la donna multitasking è solo una leggenda, ma non ne sarai sicura al 100% finché non l’avrai provato sulla tua pelle. E allora ti accorgerai che facendo una cosa per volta i risultati saranno molto più soddisfacenti;
  • Impara a gestire il tempo e le priorità. Probabilmente hai molte cose da fare, ma c’è un limite a ciò di cui puoi occuparti da sola, e superare questo limite non è positivo per nessuno;
  • Chiedi aiuto. Un’altra leggenda metropolitana con cui siamo cresciute è quella per cui, se abbiamo un partner uomo, questo è un incapace a cui non si può affidare nulla che riguardi la gestione dei figli e della casa. Be’, sappi che non è così, e lui ha almeno il 50% della responsabilità di entrambe. Mettetevi a tavolino e trovate una soluzione, se sei sovraccarica;
  • Programma la tua giornata in modo da dare uno spazio dedicato a ogni attività.

Di multipotenzialità, carico mentale e rinascita lavorativa (e non solo) parlo nel mio libro, Libera, salti e altre storie, in cui ho raccontato il percorso che mi ha portata dove sono ora.

Se ti senti sommersa dal multitasking, contattami e raccontami la tua storia. Sarò felice di leggerti!

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